I contenuti devono essere sicuri e utili
Non ci stancheremo mai di ripetere questa affermazione. I contenuti devono essere sicuri e utili ed aggiungiamo “affinché siano consultati”.
Dall’idea di sostenibilità che abbiamo in AP Publishing, crediamo che sia fondamentale scrivere contenuti utili. Le banalità, che hanno un costo identico ai contenuti corretti quando le si scrive, possono portare ambiguità ed errori di interpretazione e portano sicuramente a non aprire più il manuale (tanto non ci trovo niente di utile). I contenuti banali costano in traduzione, in stampa e non rafforzano di certo l’affidabilità del marchio. Rendono il lettore frustrato se non arrabbiato, per non aver potuto risolvere un problema in autonomia.
Vi presentiamo un paragrafo che abbiamo trovato su un manuale di un componente commerciale e vi proponiamo la nostra analisi e revisione.
Il paragrafo originale
È un paragrafo tratto da un manuale di istruzioni di una attrezzatura di misurazione del peso. Si tratta di una bilancia industriale di precisione con un nastro trasportatore, un quadro elettrico e un pannello operatore. Una macchina secondo la definizione della Direttiva Macchine.
La nostra analisi
2.3.1 Trasporto e spostamento dell’attrezzatura.
Già il titolo contiene alcune imprecisioni. Il “trasporto” si intende lo spostamento della fornitura dal piazzale del Fabbricante al piazzale dell’azienda del cliente. Si effettua con camion, nave o aereo ed il tutto può essere caricato direttamente sul pianale del camion oppure può essere contenuto in casse di legno. Il camion deve comunque portare la cassa poi al porto.
Lo spostamento dell’attrezzatura è la “movimentazione”. È chiaro che la movimentazione avviene prima del trasporto. La movimentazione è quella fase in cui devo sollevare la macchina o l’attrezzatura per posizionarla sul pianale del camion o della cassa di legno. La movimentazione è la medesima che avviene dal pianale del camion o dalla cassa di legno fino alla zona di installazione nel capannone del cliente.
• L’attrezzatura può essere trasportata o spostata solo da chi ha ricevuto una formazione definita dall’azienda come adeguata.
Qua ovviamente si rinnova l’ambiguità fra trasporto e spostamento. La seconda parte probabilmente il redattore voleva fare riferimento al patentino per carrellisti. Inoltre sfido a trovare un’azienda (per azienda si intende colui che ha acquistato l’attrezzatura) che si autodefinisce la sua formazione come adeguata. Si è parlato tanto di formazione dei lavoratori e di come poter tracciare e verificare l’avvenuta formazione dei lavoratori in seguito a controllo o infortunio. Qua basta avere una patente come carrellista.
• La responsabilità della sicurezza del movimento e del trasporto dell’attrezzatura spetta esclusivamente all’azienda.
Mm! Non è vero. La responsabilità è del Fabbricante dell’attrezzatura che deve indicare i punti di sollevamento e come sollevarla. L’azienda deve attenersi alle indicazioni del Fabbricante. Qua si capisce come molte attività di sollevamento per la movimentazione avvengano in completa assenza di informazioni. Se l’azienda esegue la movimentazione a modo suo potrebbe avere una responsabilità, ma un nesso causale da mancata informazione da parte del Fabbricante potrebbe esserci.
• Utilizzare procedure di movimentazione sicure durante il trasporto al fine di mantenere la stabilità e prevenire il ribaltamento o la caduta dell’attrezzatura.
Se tu Fabbricante mi dai le indicazioni giuste non dovrebbe succedere alcun ribaltamento o caduta. Hai indicato il baricentro? hai indicato i punti di sollevamento? mi hai detto se devo smontare in parti l’attrezzatura per migliorare la stabilità?
• Scollegare l’alimentazione elettrica, l’alimentazione air jet e i cavi di comunicazione prima di spostare l’attrezzatura.
Niente da dire se non il termine spostare, che avrei sostituito con movimentare.
• Utilizzare gli appositi sistemi di sollevamento. Se si utilizza un carrello elevatore, sollevare l’attrezzatura come mostrato dalle etichette blu indicanti i corretti punti di sollevamento.
Gli “appositi sistemi di sollevamento” sembra che siano stati forniti con l’attrezzatura e il termine “sistemi” è ambiguo, ci sono gli accessori di sollevamento ed hanno una definizione ben precisa in Direttiva Macchine (art. 2 – d). Le etichette sono i pittogrammi. Manca una immagine della loro posizione sulla macchina. Sulla macchina, fisicamente, non sono stati applicati.
• Le etichette blu indicanti i punti di sollevamento vengono posizionate sull’attrezzatura per segnalare le sedi consigliate per il sollevamento, che sono state verificate con i carrelli elevatori del produttore. Un montatore qualificato deve assicurarsi che i punti di sollevamento siano corretti per l’attrezzatura impiegata.
Le “sedi consigliate” per il sollevamento. Una cosa abbiamo imparato subito in redazione: non esistono né consigli né raccomandazioni. I punti di sollevamento sono definiti dal Fabbricante e con questa affermazione sembra che il Fabbricante non l’abbia fatto. Il termine “un montatore qualificato” ha sostituito l’addetto alle operazioni di sollevamento. Poi che sia “un montatore qualificato” a doversi assicurare della correttezza dei punti di sollevamento dell’attrezzatura denota la non conoscenza delle responsabilità e delle prassi della sicurezza sul posto di lavoro. L’addetto alle operazioni di sollevamento segue quello che c’è scritto sul manuale istruzioni dell’attrezzatura. Sicuramente ha le competenze per giudicare se quanto riportato sulle istruzioni è veritiero oppure se deve inserire procedure o mezzi supplementari per meglio garantire la sicurezza delle persone e delle attrezzature. Con l'”attrezzatura impiegata” non sappiamo se si riferisce al mezzo di sollevamento utilizzato o al prodotto, visto che ha usato attrezzatura anche alla prima riga quando si riferisce al prodotto.
• In caso di sollevamento manuale, attenersi alle procedure di sicurezza della propria azienda.
Questa macchina pesa 280kg. Se avessimo voluto rendere questo paragrafo generico per tutti i prodotti si poteva scrivere: in caso di prodotti con peso inferiore ai 20kg è possibile movimentare il prodotto manualmente. Le procedure di movimentazione manuale dei carichi sono soggette a valutazione del rischio e sono trattate in moltissimi libri essendo le malattie professionali che ne derivano (lombalgie ed ernie) di notevole impatto sul lavoratore, sull’azienda e sulla sanità pubblica.
Vi è piaciuto il nostro modo di revisionare i contenuti? Questo metodo lo applichiamo anche in redazione. Potete contattarci e chiedere cosa ne pensiamo dei vostri contenuti.