Lavorazione del legno: la sicurezza nell’uso della troncatrice
tratta da puntosicuro.it di Tiziano Menduto
Protocolli di lavoro sicuro per la prevenzione degli incidenti relativi all’uso delle macchine nella lavorazione del legno. Indicazioni di sicurezza e misure di prevenzione per l’utilizzo di troncatrice e levigatrice a disco verticale.
In questi mesi PuntoSicuro sta raccogliendo informazioni sulla prevenzione nell’utilizzo di attrezzature di lavoro a cui sono correlati un gran numero di infortuni professionali.
Non potevamo non occuparci del comparto della lavorazione del legno, un comparto che è spesso ai primi posti sia come incidenza degli infortuni che per gravità delle conseguenze; conseguenze che portano spesso ad esiti invalidanti permanenti, in modo particolare per le mani.
Per favorire la prevenzione in questo comparto abbiamo presentato il documento “ Mani sicure: prevenzione infortuni in falegnameria” prodotto dall’ Azienda Ulss 21 Legnago e pubblicato sul portale on line VIVERSICURA, collegato alla campagna straordinaria di formazione della Regione Veneto.
Del documento, che contiene un “protocollo di lavoro sicuro” relativo a cinque macchine base per la lavorazione del legno, abbiamo già affrontato i protocolli di sicurezza nell’uso di sega circolare e sega a nastro, pialla a filo e toupie.
Concludiamo la presentazione del documento soffermandoci sulle misure di prevenzione relative alla troncatrice, una macchina utilizzata per piccole lavorazioni e che si utilizza spesso per ridurre di dimensione gli elementi di legno. Generalmente viene collocata su dei banchi d’appoggio ed è dotata di un basamento in acciaio sul quale vengono appoggiati i pezzi da tagliare.
La protezione completa della lama
È necessario “regolare il leverismo di azionamento della parte mobile del riparo in modo tale che in posizione di riposo, a testa portalama alzata, la lama risulti completamente inaccessibile, anche nel tratto dietro la guida”.
Inoltre per “garantire la protezione completa del disco, può essere eventualmente presente un ulteriore elemento fisso di copertura (in alto o in basso)”.
Se a livello costruttivo è possibile sia la collocazione dell’impugnature a destra, che la collocazione in posizione verticale/centrale, il documento sottolinea che “quest’ultima conformazione è da preferire perché rende l’utilizzo della macchina più comodo e sicuro per i mancini e in tutte le occasioni in cui il pezzo va tenuto a destra della lama”.
Posizionamento e bloccaggio del pezzo
Per la sicurezza degli operatori “il pezzo deve essere sempre saldamente bloccato sul piano d’appoggio e contro la guida posteriore”.
In caso di tagli oltre i 45° (angoli acuti), “evitare di tagliare il pezzo appoggiandolo solo di spigolo (durante la fase di taglio il pezzo potrebbe essere preso dalla lama e scagliato violentemente contro la guida posteriore).
Per assicurare l’appoggio anche in questa situazione è necessario realizzare un elemento di contro-guida con l’inclinazione desiderata”.
Spesso è tuttavia più conveniente tralasciare la costruzione di una contro-guida, “realizzare un taglio a 45° e modificarlo poi portandolo all’angolazione voluta mediante una levigatrice a disco verticale”.
In caso di taglio di pezzi con sagome particolari, “quando la stabilità del pezzo da tagliare non è assicurata, è necessario usare una controsagoma che garantisca un solido appoggio”.
Nel documento dell’ Azienda Ulss 21 Legnago, che vi invitiamo a visionare, sono presenti per ogni indicazione e suggerimento diverse immagini esplicative.
Il taglio di pezzi di piccole dimensioni
Se generalmente il bloccaggio del pezzo viene realizzato a mano, “in presenza di pezzi di piccole dimensioni, esiste il pericolo concreto di contatto della mano con la lama in abbassamento”.
In questi casi “il taglio va effettuato utilizzando:
– morsetti ad azionamento manuale, pressori pneumatici orizzontali e/o verticali;
– elementi bloccapezzo opportunamente sagomati in base alla forma del pezzo, da interporre tra pezzo e mano”.
Se il pezzo tagliato “dovesse richiedere ulteriori aggiustamenti, è bene che questi vengano effettuati con sistemi alternativi alla troncatrice, in particolare con levigatrice a disco verticale”.
Inoltre il “contatto della mano con la lama in abbassamento può essere evitato con la predisposizione di uno schermo (in plexiglass) posto lateralmente alla lama (a sinistra) regolabile in altezza e per ogni angolo di taglio, in modo tale da permettere il passaggio del pezzo e intercettare invece la mano. Tale dispositivo può rivelarsi particolarmente utile per tagli in serie”.
I tagli di intestatura/refilatura
Gli eventuali refili (strisce di legno tagliate via nel corso della refilatura, ndr) molto sottili, “che non arrivano sulla guida di appoggio opposta, possono incunearsi e venir trascinati violentemente nella fessura tra lama e guida d’appoggio, essere proiettati contro l’operatore e creare anche gravi danni alla guida stessa e all’utensile”.
Alcuni utili accorgimenti:
– “ridurre al minimo l’apertura tra le due semiguide ( manutenzione/sostituzione delle guide deteriorate, con i bordi sbrecciati; eventuale realizzazione di una contro-guida in legno autocostruita);
– evitare se possibile tagli in angolo ‘chiuso’ (acuto);
– effettuare tagli successivi riducendo in briciole il pezzetto capotesta fino a raggiungere la misura voluta;
– spegnere il motore a taglio eseguito e sollevare la testa portalame solo a disco fermo”.
“Molto spesso le medesime lavorazioni si possono realizzare con la levigatrice a disco verticale”.
Troncatrice doppia
Con la troncatrice doppia “l’avvio del ciclo di taglio va realizzato solo con comando a due mani”.
In ogni caso l’azionamento dei dispositivi di bloccaggio pezzo è “precedente all’avvio del ciclo di taglio e può essere attuato dallo stesso comando”.
In particolare “è consentito l’azionamento dei dispositivi di bloccaggio con comando separato, a leva manuale o a pedale. In questo caso è necessario adottare una protezione rispetto al pericolo di schiacciamento delle dita da parte dei pressori: es. sistema di bloccaggio a due stadi, limitazione della velocità di chiusura a non più di 10 mm/sec, regolazione manuale dei cilindri pneumatici per avvicinarli fino quasi a contatto con il pezzo”.
Levigatrice a disco verticale
La levigatrice a disco verticale “può essere considerata una macchina ausiliaria alla troncatrice”.
Infatti vi si possono “eseguire profili per levigatura anziché per taglio, in condizioni di maggiore sicurezza, con analoga qualità del lavoro e tempi di lavorazione probabilmente inferiori.
In particolare:
– ritocchi e modifiche sugli angoli di taglio già realizzati, per lavori di ‘commessura’, adattamento, refilo e intestatura;
– realizzazioni angolari su piccoli pezzi con l’ausilio di guide regolabili”.
In alcuni casi può essere invece considerata “una vera e propria macchina alternativa alla troncatrice. È possibile infatti, a partire da una serie di pezzi di modesta sezione precedentemente tagliati a misura, realizzare gli angoli richiesti direttamente su questa macchina”.
Azienda Ulss 21 Legnago, “ Mani sicure: prevenzione infortuni in falegnameria”, protocolli di lavoro sicuro alle cinque macchine base per la lavorazione del legno, redatti da Antonio Composta (Tecnico della Prevenzione presso il Servizio SPISAL dell’Azienda ULSS 21 di Legnago) con la collaborazione di Fausto Merlin (docente presso il Centro di Formazione Professionale per il Legno di Bovolone) (formato PDF, 5,33 MB).
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