Le istruzioni di Uso e Manutenzione del Fabbricante sono le prime a finire sul banco
Quali sono gli elementi a disposizione del Fabbricante in un processo in cui il Fabbricante è chiamato a render conto della sicurezza della propria macchina? In che modo si arriva a scrivere le procedure nelle Istruzioni di Uso e Manutenzione di un prodotto o macchinario? Come incidono la leggibilità, l’ambiguità, la chiarezza e l’assertività della comunicazione tecnica sulla responsabilità del Fabbricante di macchine.
Riprendiamo l’argomento perché non ci è concesso di ricordare tutto e tanto meno di sapere tutto. Le informazioni specifiche sono materia di avvocati, ma con questo breve articolo vogliamo raccontare a grandi linee quali sono i passaggi e quali responsabilità rimangono in capo al Fabbricante.
Questi aspetti si sono chiariti con l’emanazione delle Sentenze di Cassazione in cui i Fabbricanti sono chiamati a rispondere della bontà del prodotto. Sicuramente avere un Fascicolo Tecnico con un’analisi dei rischi aggiornata e con lo storico degli eventi è il punto di partenza (è bene registrare e analizzare interventi di manutenzione o situazioni che causano un arresto di emergenza).
Se c’è un’attenta progettazione e una protezione efficace accompagnata da una analisi dei rischi è poi fondamentale trasmettere bene il tutto nelle Istruzioni di Uso e Manutenzione. Servono le procedure d’uso della macchina ma anche le procedure comportamentali che l’operatore deve tenere quando opera su una macchina. Le procedure riportate nelle Istruzioni di Uso e Manutenzione devono essere conformi con le procedure imposte dalle direttive (Direttiva sulla sicurezza sul posto di lavoro o sull’uso dei DPI).
In un processo post infortunio si cerca il nesso causale cioè la causa naturale che ha generato l’evento. Può essere un vizio occulto (che il Fabbricante deve conoscere e che rimane nascosto all’utilizzatore), un vizio palese del prodotto (ben visibile sia per il Fabbricante sia per l’utilizzatore) o un errore di informazione cioè un’errata o mancata procedura nel manuale istruzioni. Tralasciamo la responsabilità del datore di lavoro.
L’errore nelle informazioni (errata o mancata procedura e uso scorretto) è quello che più si cerca nelle Istruzioni di Uso e Manutenzione. L’errore nella procedura dipende da due fattori principali (a parità della bontà dell’analisi dei rischi): procedura assente o sbagliata o comunicazione errata, non efficace, ambigua.
Il compito del Fabbricante è quello di costruire e mettere sul mercato prodotti sicuri. Il compito dell’utilizzatore è quello di integrare le misure di sicurezza sulla macchina qualora il Fabbricante non abbia ottemperato a tutti i RES (anche il punto 1.7.4 è un RES alla stregua dei ripari o dell’arresto di emergenza) e di valutare la macchina all’interno dei propri spazi di lavoro. Se necessario deve integrare le procedure di uso della macchina con le procedure di lavoro. Il compito del redattore tecnico è quello di comunicare bene nelle Istruzioni di Uso e Manutenzione i risultati della valutazione dei rischi fatta dal Fabbricante. In assenza della valutazione dei rischi le competenze normative del redattore tecnico si fanno valere!
Occorre una regola fondamentale: non si informa se è possibile proteggere o progettare meglio. Questa affermazione vi sarà ben chiara se conoscete i tre gradi della sicurezza come enunciato nella EN ISO 12100. 1- progettare bene, 2- in caso di pericoli gravi, proteggere 3- in caso di pericoli residui, informare. poi possiamo discutere quale sia il livello di rischio “accettabile”. Ecco a cosa servono le Istruzioni di Uso e Manutenzione. Molte volte ci viene chiesto: “ma non si può scrivere nel manuale?”. Eh no! così dai evidenza della tua mancata protezione o non corretta progettazione! Non è detto che scriverlo nelle Istruzioni di Uso e Manutenzione sia la soluzione migliore, può diventare un’ammissione di colpa!